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La mensola di sinistra

Non se ne abbia a male chi è dell'l'orientamento politico in questione; questa storiella l'ho scritta dopo una chiacchierata con un amico un po'  "fissatello", ed a lui è dedicata. Trattandosi di persona di spirito, dopo averla letta mi ha fatto i complimenti e ce ne siamo andati a mangiare una pizza insieme. Il finale è, come si suol dire, il classico "un colpo al cerchio ed uno alla botte".

 

Un giorno in una sezione di un partito di estrema sinistra, qualcuno pensò che sarebbe stato utile montare una mensola a muro, per sistemare alcuni libri che giacevano in un angolo per terra.

Venne subito convocata una riunione di tutti i membri della sezione in modo da poter aprire un dibattito sulla reale opportunità di installare la mensola e sulle modalità di montaggio.

Nonostante quasi tutti fossero d’accordo sulla necessità della mensola, vennero sollevate molte obiezioni in merito.

Doveva essere messa a due metri da terra per evitare che qualcuno ci sbattesse la testa e si facesse male.
Doveva essere messa ad un metro da terra per facilitare l’accesso ai disabili.
Doveva essere messa a mezzo metro da terra per consentire l’accesso ai bambini di età inferiore ai tre anni. L'osservazione - saggia - che i bambini di età inferiore ai tre anni non sanno leggere e di conseguenza non hanno bisogno di prendere i libri dalla mensola venne bocciata come discriminante nei riguardi delle minoranze.
Doveva essere di legno per ragioni ecologiche: la plastica inquina.
Non doveva essere di legno, sempre per ragioni ecologiche: non si devono abbattere gli alberi.
Doveva essere installata da qualcuno designato per votazione segreta e democratica
Doveva essere installata da una donna per pari opportunità e “quote rosa”
Doveva essere installata da un operaio chiamato appositamente per sostenere il mercato del lavoro artigianale
Non poteva essere acquistata al “brico” perché sarebbe stato un cedimento all’economia capitalistica della grande distribuzione.
Qualcuno disse che comprandola al “brico” si sarebbe speso meno, ma venne subito zittito con fischi ed urla.
Non poteva essere di produzione cinese perché sfruttano i bambini.
Doveva essere di produzione cinese per sostenere l’economia del più grande paese socialista esistente al mondo.
Era necessario chiedere il parere di almeno un alto dirigente della segreteria di partito prima di procedere
Era possibile avvalersi delle autonomie decisionali del capo-sezione.

 Dopo due ore di discussione, venne istituita una commissione di 12 membri designati per decidere in merito. Passati cinque giorni di febbrili riunioni ed altri dibattiti, la mensola venne acquistata da un negozio di commercio equo e solidale che la fece arrivare direttamente dalla Corea del Nord con corriere espresso (solo 287,50 euro di spese di trasporto) e finalmente si dette inizio ai lavori che vennero affidati ad un disoccupato che vendeva CD pirata all’angolo della strada. L’uomo venne regolarmente assunto, ed iniziò a lavorare.

Al termine, dopo dodici giorni di duro lavoro, la mensola era al suo posto. In corso d’opera nessuno fu autorizzato ad entrare nella stanza per ragioni di sicurezza e per rispetto della privacy del lavoratore.  Vennero pagati i 1.250 euro netti richiesti dall’operaio e si posero i libri sulla mensola.

Fu necessario anche acquistare per 5 euro una coppia di reggilibro: la mensola era leggermente inclinata da un lato perché qualcuno aveva fatto sparire la livella dalla cassetta degli attrezzi. Per pulire la stanza, piena di polvere e di calcinacci, venne assoldata una domestica ad ore che in soli due giorni di lavoro rese finalmente possibile l'utilizzo dell'ufficio.

Venne organizzata una solenne cerimonia di inaugurazione con rinfresco e discorso del capo-sezione, l’invito fu esteso anche ad un dirigente regionale ed al sindaco del paese ai quali vennero rimborsate le spese di viaggio e consegnato a titolo di simbolico omaggio un borsetto in pelle pregiata.

Dopo tre giorni la mensola cadde a terra trascinandosi dietro un pezzo di muro. Si scoprì che l'operaio, non sapendo usare il trapano elettrico, aveva fissato la mensola al muro con il “millechiodi” e sotto il peso dei grossi volumi l’intonaco aveva ceduto.

Venne nuovamente riunita la commissione che produsse un volantino in cui si parlava di sabotaggio da parte dei nemici del popolo; l'operaio venne richiamato e costretto a fare pubblica autocritica di fronte a tutti quanti. I sindacati si adoperarono affinché non gli fosse richiesto alcun risarcimento per i danni causati. La mensola restò per terra con i calcinacci ed i libri rovinati, poiché la sua rimozione non era di competenza specifica di nessuno.

 Nello stesso periodo, nella sede vicina di un partito di destra qualcun altro decise che c’era bisogno di una mensola. Andò al Brico, comprò mensola e viti con tassello per 10 euro, e con il trapano elettrico portato da casa montò la mensola in mezz’ora facendo un ottimo lavoro. Pulì la poca polvere in pochi minuti con scopa e cassettina.

Dopo un po’ si scoprì che aveva messo in nota spese anche 200 euro di benzina, nonostante il Brico fosse a solo 3Km di distanza.

 

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