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UHER Royal Deluxe (e il suo cablaggio interno)

Il Royal Deluxe è un registratore per uso domestico costruito nella prima metà degli anni 70 dalla UHER, azienda tedesca nota per aver realizzato tra le altre cose anche alcuni modelli di registratori portatili semiprofessionali di ottima qualità (se pur con alcune critcitià meccaniche, ma magari di quelle potremo parlare in un'altra occasione)

Il Royal Deluxe era un apparecchio che per la sua epoca si posizionava su un livello piuttosto buono se messo a confronto con i prodotti della concorrenza: tre testine, un telaio robusto e pesante, elettronica interamente a stato solido sofisticata per il livello tecnico dell'epoca, 4 velocità di scorrimento del nastro, funzioni di eco, sound-on-sound e, un rudimentale mixer integrato e varie altre particolarità che lo rendevano molto versatile. Poteva montare bobine con 18 cm di diamentro massimo, quelle da 26 cm erano riservate quasi esclusivamente alle macchine di fascia alta.

Sembra un oggetto interessante... e allora perchè sta nell'antro degli orrori, si chiederanno gli illustri lettori ? Vado a spiegare.

L'apparecchio sta qui sul tavolo, pronto per essere revisionato. Il proprietario lo vuole rimettere in funzione perchè ha bisogno di digitalizzare un archivio di nastri registrati a varie velocità, e questa macchina - grazie alla possibilità di lavorare da 2.38 a 19 cm/s - per lui è la soluzione ideale. Tolto il coperchio posteriore...

Vanno cambiate cinghie e condensatori elettrolitici: l'elettronica è infestata di condensatori FRAKO, quelli che si trovano anche nei prodotti Revox e che hanno la pessima abitudine, se lasciati inutilizzati per decenni, di andare in cortocircuito o almeno alterare pesantemente il valore.

Il cambio delle cinghie non è affatto agevole: l'accesso alla meccanica è solo dal retro, e per togliere quella che accoppia il motore (unico) al volano va smontata una discreta parte della meccanica. Fortunatamente si riesce a cambiarla allentando un po' alcune parti, e dopo avere regolato i freni (anche loro rognosetti) si può passare all'elettronica.

E qui arriva l'orrore vero.

Guardate bene questa foto: è il lato rame della main board, quella che contiene tutti gli amplificatori di registrazione e riproduzione, piena di componenti da cambiare. Li vedete tutti quei mazzi di fili ? Bene, sono mazzi rigidi e corti che non possono essere spostati per accedere alle piste e alle piazzole sottostanti senza rischiare di staccare o rompere qualcosa. Come se non bastasse, la scheda dal lato componenti è coperta da una schermatura metallica che non può essere rimossa senza estrarre la scheda dal telaio, ma i mazzi di fili che vanno verso il resto dell'elettronica impediscono l'operazione. Come se non bastasse ci si mettono in mezzo anche dei rinvii meccanici che azionano il commutatore a slitta di registrazione.

In breve: la sostituzione dei condensatori sulla scheda si è rivelata un'operazione letteralmente infernale, impraticabile, che si è risolta con varie bruciacchiature delle guaine dei fili e il montaggio dal lato rame di qualche componente irraggiungibile. E ovviamente una spaventosa, improba, biblica perdita di tempo irragionevole se rapportata al reale valore del registratore.

Concludo con una foto del commutatore che seleziona la modalità di funzionamento: traccia 1, traccia 2, mono, stereo, dubbing, sound on sound, etc... non ho idea di come abbiano fatto ad assemblare una cosa simile, a sladare tutti quei fili così intricati senza confondersi e senza rovinarli, ma soprattutto non riesco a immaginare come possano aver fatto i tecnici dell'assistenza a lavorarci dentro. Pensate solo a cosa significava sostituire quel commutatore nel caso si fosse rotto...

Non credo che serva altro per spiegare il motivo che mi ha portato a mettere questo UHER nella sezione degli orrori, e neppure perchè questo modello sia finito nella mia personale "lista nera" di oggetti su cui rifiuterò di mettere mano in futuro.

 

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